Alla presenza di oltre 200 operatori della filiera del packaging flessibile, lo scorso 4 aprile si è svolto a Milano il convegno “Il flessibile che anticipa il futuro. Tra identità e innovazione Made in Italy”, organizzato da Giflex (Associazione Nazionale che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali).
Il settore dell’imballaggio flessibile si conferma in buona salute. Nel 2024 ha registrato un’occupazione in Italia di oltre 12.000 addetti, una produzione di circa 450.000 tonnellate, e un fatturato intorno ai 4,5 miliardi di euro (con una quota di export che supera il 50% del fatturato nazionale). Sono positive anche le aspettative per il 2025 con previsioni di crescita sia di fatturato che di volume.
“Siamo un settore di eccellenza del Made in Italy che deve far fronte a cambiamenti epocali. L’imballaggio è al centro di una vera e propria rivoluzione progettuale influenzata da contesti economici e normativi complessi e farraginosi. Per essere competitivi e portatori d’innovazione reale come da sempre la nostra industria sa fare chiediamo con forza che politiche ambientali ed industriali vadano di pari passo”, ha dichiarato Alberto Palaveri, Presidente Giflex, durante la giornata dedicata ad approfondire lo scenario economico che fa da sfondo al mercato.
I temi affrontati avevano l’obiettivo di aiutare gli imprenditori a comprendere come superare le criticità esistenti, per riuscire a coniugare sostenibilità e competitività aziendale:
- in un contesto di globalizzazione sempre più frammentata;
- con un quadro geopolitico incerto: dall’invasione russa dell’Ucraina, all’elezione di Donald Trump, fino alla Cina che, più preparata e attrezzata rispetto al primo mandato del tycoon, osserva le mosse americane e reagisce cercando di risultare una potenza mondiale responsabile e affidabile;
- mentre l’Unione Europea cerca un posizionamento secondo l’agenda Draghi (politiche a supporto dell’innovazione e dell’integrazione dei mercati; decarbonizzazione in ottica di leva competitiva; investimento in difesa e sicurezza) e valuta le implicazioni in chiave di politica industriale europea nei prossimi anni;
- alla luce di un nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR) entrato in vigore nel febbraio 2025. Molti importanti requisiti di accesso al mercato influenzeranno il modo in cui gli imballaggi sono progettati e immessi sul mercato: dalla riciclabilità agli obiettivi di contenuto riciclato, in attesa di quanto verrà definito dagli atti legislativi secondari.
Ne hanno parlato, nell’ordine: Lara Ponti, Vice Presidente per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG, Confindustria; Alberto Palaveri, Presidente Giflex; Serena Giacomin, Fisica climatologa e Direttrice scientifica, Italian Climate Network; Giacomo Belluomini, Sales Coordinator Business Unit Product safety, Lifeanalytics; Elisabetta Silvestrini, Business Unit Manager Product Safety, Lifeanalytics; Fadi Hassan, Research Associate Centre for Economic Performance LSE; Carlo Amenta, Professore Associato di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche, Università di Palermo; Giada Messetti, sinologa e autrice; Carlo Altomonte, Professore di Politica Economica Europea, Università Bocconi; Michele Amigoni, Chief Research, Development & Quality Officer – ExCo and GLT Member, Barilla Group; Rossella Salvatore, Export Manager Inci.Flex; Roberta Colotta, Head of Public Affairs FPE (Flexible Packaging Europe).
“La transizione verso un’economia sostenibile è una sfida imprescindibile e irreversibile, che non può più essere rimandata, ha detto Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria con delega alla transizione ambientale e gli obiettivi Esg, nel suo saluto istituzionale. Le evidenze scientifiche, le richieste delle giovani generazioni e la consapevolezza che i costi dell’inazione sarebbero ben superiori a quelli del cambiamento, ci impongono di agire ora. Nonostante le complessità e le incertezze che potrebbero rallentare questa trasformazione, le imprese devono prepararsi seguendo la scienza e criteri oggettivi. I dati sono chiari: le realtà produttive che hanno investito nella sostenibilità registrano performance economico-finanziarie superiori e una maggiore resilienza agli shock esterni. Pur riconoscendo le difficoltà che ogni cambiamento comporta, è fondamentale non perdere di vista l’obiettivo più profondo di questo impegno per costruire un futuro solido, equo e duraturo per le attuali e le future generazioni”.
La giornata milanese è stata un’occasione per comprendere il ruolo chiave dell’imballaggio flessibile nel contesto economico e normativo di oggi, con uno sguardo alle sfide globali, ai fattori generazionali, alle tendenze di consumo.
Spenti i riflettori sulla giornata, Giflex ha poi dato appuntamento al Congresso d’autunno in programma, a Roma, il 6-7 novembre 2025.