NUTRIZIONE – Quale etichetta nutrizionale per l’olio extra-vergine di oliva

5 Ottobre 2021

 

Non si affievolisce il dibattito intorno alle modalità di presentazione delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti nelle cosiddette FOP, le etichette nutrizionali fronte-pacco (in inglese Front-of-Pack labels, FOPs).

Questa volta parliamo di olio extra-vergine d’oliva. In occasione di Spazio Nutrizione, il Convegno per la comunità medico-nutrizionista che si è svolto a Milano la scorsa settimana, si è tenuta una tavola rotonda sul tema: “Etichettatura nutrizionale FOP – Stato dell’arte e il caso paradigmatico dell’olio extra vergine di oliva”. L’incontro, organizzato dall’Istituto Nutrizionale Carapelli, si è focalizzato sulle criticità nutrizionali e scientifiche del Nutri-Score rispetto all’obiettivo prefissato a livello europeo di prevenzione dell’obesità e delle patologie ad essa correlate.

È stata una tavola rotonda alla quale hanno partecipato con i propri interventi – moderati da Diego Freri, divulgatore scientifico, diversi relatori, tra cui alcuni membri del comitato scientifico dell’Istituto, fra cui il Presidente Michele Carruba. CArruba ha evidenziato la necessità di promuovere un sistema alternativo di etichettatura nutrizionale FOP capace di veicolare una corretta educazione alimentare. Valutando il sistema del Nutri-Score,  l’esperto ha poi riscontrato  alcune criticità e incompatibilità con i dettami di una corretta alimentazione (una fra tutte la demonizzazione dei grassi nobili come l’olio di oliva), sottolineando la necessità di rimanere aperti ad altri sistemi. Fra questi quello del NutrInform Battery, che potrebbe essere più opportuno per gli obiettivi prefissi di prevenzione dell’obesità e malattie ad esse correlate.

Due sistemi a confronto

Nel dibattito si sono messi a confronto i due tipi di etichettatura cercando di analizzarne le linee guida e le differenze. Il Nutri-Score, ad esempio, può essere considerato un “sistema a semaforo” che assegna ad ogni alimento un colore (Verde=Ok-Rosso=Stop) in base al livello di grassi, zuccheri e sale, calcolati su una base di riferimento di 100 grammi di prodotto e che, proprio per questo, va a penalizzare molti degli ingredienti della dieta mediterranea. Uno di questi è proprio l’olio di oliva, che viene identificato come “grasso” senza considerarne la reale dose di consumo giornaliero, il lato nutrizionale e i benefici ad esso correlati.
Dall’altra parte, il NutrInform Battery è un sistema così chiamato “a batteria” che prende in considerazione l’incidenza degli alimenti all’interno della dieta e non li valuta singolarmente. L’etichetta, quindi, è pensata come una “batteria” e indica tutti i valori degli alimenti relativamente ad una singola porzione consumata.

La scelta dell’Italia 

Nel dicembre 2020 è stato emesso il Decreto 19 novembre 2020Forma di presentazione e condizioni di utilizzo del logo nutrizionale facoltativo complementare alla dichiarazione nutrizionale in applicazione dell’articolo 35 del regolamento (UE) 1169/2011 (GU SG n.304 del 07-12-2020), dove è stato formulato lo schema  del NutrInform Battery. Presentato come alternativa al Nutri-Score, è promosso anche dal Ministero della Salute e studiato a fondo dal Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università di Milano oltre che approvato o fatto proprio da diverse società scientifiche nazionali.

“Un recente “position paper” – ha ricordato Enzo Nisoli, intervenuto alla tavola rotonda- Centro Studi Ricerche sull’Obesità, Università degli Studi di Milano – ha analizzato le evidenze che suggeriscono che il sistema NutrInform Battery può aiutare i consumatori a comprendere le informazioni nutrizionali meglio del sistema Nutri-Score, consentendo un significativo miglioramento delle scelte alimentari”.

La corretta informazione al consumatore

Sul tema della promozione dell’educazione alimentare dei cittadini e sull’importanza che ha la comprensione di quanto riportato in etichetta,  è intervenuto Francesco Visioli –  docente all’Università di Padova – sostenendo come le etichette nutrizionali abbiano lo scopo di orientare il consumatore verso scelte alimentari più salutari. “Gli algoritmi più usati, purtroppo, non tengono in considerazione i comprovati effetti sulla salute dell’olio d’oliva, un grasso studiato molto più approfonditamente degli altri. Il giudizio sostanzialmente poco positivo che le principali FOP danno all’olio d’oliva è poco rispettoso della vasta letteratura scientifica che prova come questo grasso abbia effetti positivi sulla salute” ha detto l’esperto.

I sistemi alternativi

Maria Lisa Clodoveo – docente dell’Università di Bari – ha parlato di una seconda alternativa al Nutri-Score ovvero il Med-Index, un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari per promuovere l’adesione alla dieta mediterranea incoraggiando i produttori a realizzare prodotti alimentari più sani e sostenibili.
“Lo scopo del mondo della ricerca è quello di mettersi insieme in maniera multidisciplinare per trovare la miglior FOP che possa dare giustizia anche all’olio d’oliva, l’alimento iniziale dal quale siamo partiti per questo studio” – dichiara la docente, che sottolinea anche “come la dieta sia uno stile di vita e che ci debba essere sempre un equilibrio tra quantità e qualità dei cibi consumati”.

L’educazione alimentare

Agostino Macrì dell’Unione Nazionale Consumatori, infine, ha chiuso  il dibattito con una prospettiva non solo medica ma anche dal punto di vista dei consumatori, dichiarando che “In Italia, oggi, esistono 20 diverse organizzazioni di consumatori e non c’è ancora un’uniformità di vedute” e che uno dei più grossi problemi è proprio quello legato alla lettura dell’etichetta perché manca una cultura ed educazione di base. In particolare, ha sottolineato come il sistema del NutrInform Battery, sostenuto dall’Italia, possa essere un’alternativa valida al Nutri-Score e, anzi, che possa davvero aiutare tutti i consumatori verso scelte più consapevoli, proprio grazie al suo sistema a batteria che considera le singole porzioni.

Foto Steve Buissinne – Pixabay

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